Tecniche e metodi

Autismo e soccorso: come interfacciarsi in emergenza

di Francesca Ventura

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo abbiamo chiesto alla Prof.ssa Francesca Ventura, docente di sostegno presso l’Istituto Comprensivo “L. Pirandello” di Taranto, di spiegare come interfacciarsi con un ragazzo autistico durante un’emergenza.

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che in genere si manifesta con precocità, nei primi tre anni di vita, anche se molti bambini e ragazzi ad alto funzionamento arrivano a una diagnosi tardiva, a volte anche in età adulta.

È importante ricordare che la diagnosi di autismo non è strumentale – non esistono esami specifici – ma si basa sull’osservazione dei comportamenti.

Le caratteristiche individuali di ogni soggetto autistico possono essere molto diverse, ma esistono delle aree nelle quali il disturbo si manifesta e che aiutano a definire quella che oggi  viene chiamata sempre più spesso “neurodiversità”:

  • comunicazione: difficoltà nella produzione verbale e non verbale e a comprendere il linguaggio verbale e non verbale. Le persone autistiche possono avere difficoltà di articolazione del linguaggio e dei suoni e interpretare il linguaggio in maniera letterale, non cogliendo le sfumature come l’ironia o i giochi di parole
  • sociale: l’interesse e la capacità di avviare la comunicazione sociale o di rispondere alle aperture sociali altrui è compromessa o anomala
  • immaginativa: interessi ristretti, comportamenti e abitudini rigidi, ripetitivi e stereotipati
  • ansia e regolazione emotiva: manifestazioni anomale delle emozioni, difficoltà o incapacità di riconoscere le emozioni negli altri e di adattare di conseguenza il comportamento
  • sensoriale: poca sensibilità o ipersensbilità a stimoli di tipo diverso che possono causare comportamenti di difesa o di ricerca di stimoli sensoriali
  • funzioni esecutive: riguardano la capacità di pianificare, di organizzarsi e di modificare il comportamento in base al contesto e alle circostanze, e possibili risposte inadeguate
  • attentiva: difficoltà a modificare l’oggetto dell’attenzione e le proprie azioni e routine, ad affrontare i cambiamenti, a passare da una attività all’altra

Il disturbo dello spettro autistico può presentarsi anche associato a:

  • Compromissione intellettiva
  • Compromissione del linguaggio
  • Altre condizioni mediche o genetiche o fattori ambientali
  • Un altro disturbo dello sviluppo neurologico, mentale o comportamentale

Queste criticità si riflettono anche nell’ambito emergenziale. Immaginiamo che un incendio scoppi all’interno di una scuola dove sono presenti soggetti autistici e, per un motivo qualunque (potrebbe essere ferita), uno dei ragazzi non abbia accanto la propria insegnante di sostegno ad accompagnarlo. Come un soccorritore può interfacciarsi efficacemente con un ragazzo che soffre di autismo?

  1. Normalmente tende ad isolarsi dalla realtà, per cui potrebbe trovarsi in posti inconsueti, come gli angoli, in fondo a un corridoio o sotto un tavolo. In questo caso, si suggerisce di non essere irruenti ma di entrare in rapporto con il ragazzo “in punta di piedi” senza invadere i suoi spazi;
  2. Non ascolta a lungo tutto quello che si dice e tende a distrarsi facilmente, per cui bisogna parlare con parole semplici e delicate e lui capirà;
  3. Non gradisce molto i cambiamenti repentini, per cui bisogna accompagnarlo a piccoli passi verso luoghi più sicuri;
  4. E’ spesso agitato e non talvolta non in grado di stare fermo, per cui bisogna gestire i suoi movimenti senza bloccarlo (peggiorerebbe il suo comportamento);
  5. Se frustrato potrebbe diventare aggressivo, quindi evitare frasi del tipo “se non vieni con me, ti lascio qui e ti fai male”;
  6. Evitare rumori forti, come urla e spintoni sulle porte; bisogna cercare di far sembrare la fase di salvataggio assolutamente calma e quanto più vicina possibile alla normalità.

Queste sono alcune semplici indicazioni. Bisogna avere pazienza e dar fiducia al ragazzo per farlo sentire a suo agio, e non dimenticare di usare sempre gentilezza.