Combattere gli incendiDal mondo

Incendi boschivi: cosa imparare dalla tragedia di Yarnell Hill.

Pubblichiamo di seguito un articolo che riporta la cronaca della tragedia di Yarnell Hill, in cui persero la vita 19 giovani operatori antincendio del Servizio Forestale dell’Arizona. La trascrizione in italiano è redatta da Giuseppe Mariano DeloguE’ importante rileggere nel dettaglio il susseguirsi degli eventi, al fine di comprendere quanto sia complesso un incendio boschivo e quanti fattori siano in gioco, fortemente dinamici e cangianti nel tempo.

“Il terreno di Yarnell Hill, presenta canali stretti, falsopiani, versanti acclivi con blocchi di roccia granitica ammassati. La vegetazione, costituita da cespugli di chaparral, varia da 30 cm a 3 m di altezza, spesso impenetrabile. Per il 29 giugno era prevista un’estrema situazione: una persistente pluriennale siccità ha abbassato i livelli di umidità dei combustibili pesanti; eventuali prossime piogge non avranno la possibilità di migliorare la situazione. Sono previsti aumenti di intensità delle fiamme, rapidità di propagazione, con o senza venti forti.

L’ultimo incendio a Yarnell si era verificato nel 1963.

L’incendio iniziò nel tardo pomeriggio del 28 giugno, mentre si avvicinavano dei temporali scatenando ignizioni da fulmine.

L’incendio, sotto la responsabilità del Servizio Forestale dell’Arizona, inizialmente era di 1,5 acri (0,65 ha.), in un campo roccioso e molto acclive. Per ragioni di sicurezza non vennero inviate unità durante la notte.

La mattina del 29 giugno, il DO ordinò lanci di ritardante da elicottero, per chiudere il fuoco tra la strada rotabile e le creste rocciose. Nel frattempo le fiamme si erano espanse approssimativamente a 2 acri (0,85 ha.)

Nel primo mattino un elicottero portò 7 uomini per iniziare a costruire la linea di difesa manuale. La squadra e l’elicottero tennero bene il perimetro, finché intorno alle 16:00 l’aumento del vento determinò l’incremento di attività delle fiamme.

Nel primo pomeriggio le fiamme saltano la strada e si espandono per 6 acri (2,5 ha.). Di sera le fiamme continuano a crescere, le condizioni meteo impediscono l’intervento dei mezzi aerei.

Quando l’incendio raggiunge i 100 acri (42 ha.) la D.O. chiede un supporto di comando (Type-2) dato che le città di Peeples e Yarnel possono essere minacciate se l’incendio nelle prossime 24-48 ore si propagasse verso NE.

Domenica 30 giugno alle ore 7:00 si tiene un briefing alla stazione di Yarnel Hill, tra il nuovo D.O. e la Granite Mountain Crew.

Durante il briefing si sono discusse le tattiche potenziali, i salti di fuoco della notte, le frequenze radio, le previsioni meteo e l’uso di Google Maps per cartografare l’area.

Il Boulders Spring Ranch viene individuato come eccellente zona sicura.

Si discute la strategia per il fronte N per cui ci si attende un’ampiezza da 300 a 500 acri (150-210 ha) e, per tenere il fuoco lontano da Yarnel, definiscono una strategia per ancorare il fuoco.

Il responsabile della Granite Mountain Hotshot guiderà la “Alfa Division” e il vice sovrintendente guiderà la squadra.

La Divisione Alfa avrà il compito di ancorare la coda del fuoco con tattiche dirette e indirette. Si inviano degli esploratori davanti alla squadra che percorre per 45 minuti la strada a 2 corsie fino a raggiungere il punto di ancoraggio, giusto sotto una sella. Da qui la Divisione Alfa percorre la strada sulla cresta a W. Un piccolo gruppo di uomini la segue lavorando sul fronte di fuoco, per consolidare l’area di ancoraggio.

 

Sul lato est il resto della squadra lavora tenendo l’incendio lungo la strada, bruciando e tenendo il passo con il fuoco che avanza. Le nuove squadre che arrivano sono inviate al posto di Comando di Peeples Valley. Qui si svolge un altro briefing e il cambio di Comando viene comunicato via radio intorno alle 10:22. Ingenti risorse sono assegnate per tenere in sicurezza le case e la scuola, mentre un ordine di evacuazione viene diramato per l’area alle 10:45.

Nello stesso tempo è completato l’ancoraggio sul lato S da parte della squadra del Granite Mountain sul lato W.

Il responsabile della Divisione Alfa si incontra con gli uomini di Blue Ridge, discutono delle tattiche, dei problemi radio, e decidono di mettere un posto di osservazione presso l’Old Grader alla base del pendio.

Il responsabile di Blue Ridge lascia l’ancoraggio e ordina la vedetta alle 12:39.

L’incendio si spinge a N, minacciando Peebles e di coda si spinge verso la postazione dei Granite Mountain. La squadra dei Granite Mountain raggiunge una zona rocciosa e fa una sosta per il pranzo alle 13:30. Dopo mangiato la squadra torna a lavorare, completando, rinforzando e assicurando l’ancoraggio
La sentinella dal Grader ha identificato i punti critici per sé e per la squadra nel caso in cui l’incendio cambiasse direzione. Via radio il caposquadra, la sentinella e altri parlano del temporale in arrivo. Il caposquadra riferisce di aver visto a distanza anche fulmini. Alle 14:02 il Servizio meteo nazionale avvisa che un temporale ad E dell’incendio potrebbe produrre forti raffiche di vento da 70-90 km/h. Questo è quello che viene riferito al personale in linea, ma i venti attesi ancora non si sviluppano nell’area dell’incendio.
Alle 15:26 il Servizio Meteo Nazionale informa il DO che il temporale ha cambiato direzione  e ora va da N a NE dell’area dell’incendio e che si è creata una linea di venti di caduta che si stano dirigendo verso l’incendio. Questo fenomeno può produrre venti da N-NE da 75 a 95 km/h. Anche questo messaggio viene riferito al personale. Il D.O. fa un doppio controllo per vedere se la Divisione Alfa ha ricevuto l’informazione. La Divisione conferma e riferisce che il vento sta manifestando variazioni di intensità e direzione, che ha iniziato a soffiare sulla cresta e che tutto il personale si trova nella parte già bruciata e in posizione sicura.

Tra le 15:30 e le 15:45 l’incendio manifesta un graduale cambio di vento da SW a W-NW; l’incendio diventa molto attivo con salti. Da questo momento, il fianco lungo 3,5 km diventa fronte e inizia a muoversi verso una direzione più meridionale.

Questi cambi di direzione si verificano prima dell’arrivo dell’outflow. Questa immagine radar è stata registrata all’arrivo della linea di outflow sul fronte N dell’incendio, alle 16:18.

Intorno alle 15:50 il responsabile del Granite Mountain avvisa la vedetta del cambio meteo; la vedetta risponde e riferisce che l’incendio ha iniziato a crescere e il vento inizia a cambiare direzione.

La vedetta chiama il responsabile e riferisce che l’incendio ha raggiunto la posizione critica e quindi abbandona la postazione per raggiungere l’area di Old Grader (zona sicura). Il sovrintentende acconsente. Il sovrintendente di Blue Ridge preleva la vedetta e la porta via in auto, poi con altri autisti va a recuperare i mezzi della squadra. Mentre si muove viene contattato dal sovrintendente del gruppo logistico per sapere se sia abbia ancora bisogno di una linea di bulldozer per un’azione di fuoco tattico; la risposta è negativa.

La Divisione Alfa ascolta la comunicazione e si dichiara d’accordo e comunica che l’incendio ha raggiunto l’area dove sono posizionati i veicoli del Granite Mountains. Subito dopo dichiara: “Vi informo che stiamo prendendo la via di fuga”.

Blue Ridge chiede chiarimenti: “Mi confermate che siete al sicuro nella parte bruciata?” Divisione Alfa risponde: “Si, stiamo prendendo la via del bruciato”. E indica una strada nel fondo valle, verso il Ranch.

Blue Ridge pensa che Divisione Alfa stia parlando di una via in direzione NE, verso il “bruciato freddo”.

Blue Ridge chiede: “Ti riferisci alla strada che abbiamo visto prima, in basso?” Divisione Alfa: “Si è proprio la strada che abbiamo visto con l’UTV prima, in basso”.

Da questo punto in avanti le decisioni e il percorso dei Granite Mountain sono sconosciuti a tutte le squadre presenti sull’incendio e non si è mai saputa l’esatta via di fuga da loro percorsa. Le informazioni disponibili, le interviste, ci danno come la più probabile rotta quella che segue.

Dopo le 16:04 la squadra incomincia a muoversi dal fianco dell’incendio dove stavano lavorando, vicino al punto di ancoraggio; hanno attraversato la strada a due corsie e hanno continuato lungo la cresta verso sud, fino ad una sella; camminando sulla cresta avevano una visione completa dell’incendio; raggiunta la sella avevano anche una chiara e diretta visione del Boulder Ranch, che appariva molto vicino. Ma quando hanno iniziato a scendere dalla sella la vista dell’incendio è stata probabilmente ostacolata e le fiamme erano scomparse alla vista.

Alle 16:38 il limite dell’outflow raggiunge il perimetro S, causando un drastico aumento della velocità e della direzione del vento.

La direzione principale del vento cambiò verso S; la lunghezza e l’intensità delle fiamme raddoppiò, mentre la velocità di propagazione triplicò. Il fuoco si diresse rapidamente verso la città di Yarnell Hill. Nella parte piana a E del punto di origine l’incendio è cambiato drasticamente e si è mosso verso la base della cresta, da cui ha raggiunto il fondo della valle a circa 1km a SE del punto di origine. Da qui la testa dell’incendio si è divisa in due: quella a S è entrata in un canale a media valle; quella a N ha continuato a bruciare la base della cresta.

I Granite Mountains guadagnavano la fuga tra le rocce in mezzo agli arbusti del pendio, fino a che le fiamme hanno tagliato loro la via di fuga verso il Ranch. La seconda testa dell’incendio, bruciando lungo la base del pendio ha circondato un accumulo di vecchie rocce. Una volta superato il punto critico il fuoco ha accelerato nella valle. I Granite Mountain stavano scendendo; la velocità di propagazione è stata stimata tra 20 e 25 km/h; si è stimato che il tempo tra l’avvistamento del fronte dal luogo di rifugio e l’arrivo delle fiamme è stato di 2 minuti.

I Granite Mountain fecero molte chiamate prima di svolgere i “fire-shelters” (le coperte antifiamma entro cui rifugiarsi).

Nei successivi 4 minuti l’elicottero ASM2 fa almeno 7 tentativi per raggiungere la squadra ma non riesce a stabilire nessun contatto”.

L’elicottero Shelter-58 del Servizio Forestale individua i Fire-Shelters alle 18:10. L’ufficiale medico sul posto conferma: “Nessuno dei 19 ragazzi è sopravvissuto”.

Riportiamo di seguito i nomi delle vittime.

  • Andrew Ashcraft, 29
  • Robert Caldwell, 23
  • Travis Carter, 31
  • Dustin Deford, 24
  • Christopher MacKenzie, 30
  • Eric Marsh, 43
  • Grant McKee, 21
  • Sean Misner, 26
  • Scott Norris, 28
  • Wade Parker, 22
  • John Percin, 24
  • Anthony Rose, 23
  • Jesse Steed, 36
  • Joe Thurston, 32
  • Travis Turbyfill, 27
  • William Warneke, 25
  • Clayton Whitted, 28
  • Kevin Woyjeck, 21
  • Garret Zuppiger, 27