Combattere gli incendi

La mia lancia.

di Ed Hartin.

La guerra è spesso usata come metafora per descrivere la lotta contro gli incendi: il fuoco è il nemico e l’edificio in fiamme rappresenta il campo di battaglia. Estendendo tale metafora, potremmo dire che la lancia rappresenta l’arma principale del pompiere in caso di attacco offensivo contro il fuoco. Nei primi anni ’40, Il maggiore William H Rupertus appartenente al corpo dei Marines degli Stati Uniti, ha scritto il libro: “La mia arma”. La narrazione del libro si basa su un particolare della dottrina navale e sottolinea che nonostante i gradi o gli incarichi ricoperti, tutti i marinai sono tenuti a un dovere in particolare: prendersi cura della propria pistola e imparare a utilizzarla.

Quanti vigili del fuoco si prendono cura delle loro lance e conoscono il miglior modo di utilizzarle? Troppo spesso, i vigili del fuoco considerano la lancia un semplice strumento che richiede poca pratica per essere usata e la lasciano da parte fino al successivo utilizzo. Prendetevi un minuto e dedicatelo a conoscere la lancia!

Conoscere la lancia

Le seguenti 20 domande riguardano la conoscenza fondamentale che un vigile del fuoco deve avere se vuole davvero fare un uso corretto della prima arma disponibile durante le operazioni di attacco o difesa dal fuoco:
1. Quali lance sono collegate ai naspi (regolabili o a getto pieno)?
2. Quali tipi di lance sono presenti in caricamento (cioè: flusso fisso, flusso variabile, tipologia, marca, norme di riferimento)?
3. Qual è la portata? Che velocità può raggiungere il getto?
4. Se il flusso può variare, come variarlo? Qual è il meccanismo utilizzato per modificare il flusso di acqua?
5. Se si cambia il flusso d’acqua per la lancia, senza un cambiamento corrispondente alla pressione nelle tubazioni all’aps, cosa succede al getto?
6. Per quale pressione la lancia è stata progettata?

7. Per lance regolabili, qual è l’impatto della pressione e delle dimensioni delle gocce? È possibile utilizzare la lancia variando la pressione?
8. Variando la portata, quali cambiamenti ottengo nella dimensione delle gocce del flusso? Questi cambiamenti potrebbero essere significativi?
9. Qual è la capacità massima della lancia?
10. È possibile pulire i detriti con la lancia? Se sì, come?
11. Di quali tipi di connessioni è dotata la lancia?
12. Quali tipi di valvole sono presenti nella lancia? Che differenza fanno?
13. Se si tratta di una lancia variabile, ha lamelle fisse o a rotazione?
14. Se la lancia è dotata di lamelle rotanti, la turbina ruota liberamente?
15. Le vostre lance si aprono e si chiudono facilmente quando sono sotto pressione?
16. Le vostre lance sono pulite? Come dovrebbero essere pulite?
17. Le  vostre lance richiedono lubrificazione per assicurare un adeguato funzionamento dei loro meccanismi?
18. In caso di utilizzi combinati, come si imposta la lancia per ottenere pari volume del getto?
19. Per le lance variabili, che cos’è l’angolo massimo di un flusso?
20. Per le lance variabili, come si dovrebbe impostare l’attrezzatura per un getto a 40 gradi?

Conoscere le risposte a queste domande è necessario, ma non sufficiente. Oltre a conoscere le caratteristiche di utilizzo delle lance e le procedure di manutenzione, il vigile del fuoco deve essere in grado di controllarle e maneggiarle con destrezza.

Destrezza con la lancia.

Una lancia è uno strumento progettato per aumentare la velocità del flusso d’acqua e fornire l’acqua necessaria per la lotta agli incendi. Tuttavia, è possibile:

  1. regolare l’impostazione per l’angolazione desiderata in mancanza di visibilità, prima di aprire la lancia?
  2. inviare un breve o lungo impulso di acqua in modo che le goccioline evaporino nello strato di gas caldo, e ridurre al minimo il contatto con l’acqua in diverse parti della struttura?
  3. regolare la posizione di trasmissione del getto nebulizzato o meno per riempire al massimo il volume di una stanza o di un compartimento senza troppa acqua al fine di non danneggiare le componenti del vano/stanza?
  4. applicare l’acqua a getto pieno in modo che il flusso colpisca una superficie calda, “spingendo” il raffreddamento al massimo?
  5. riconoscere indicatori sonori del vapore e il suo impatto sulle diverse parti del vano/stanza?
  6. regolare la portata, sulla base di scelte e condizioni tattiche?
  7. incrementare la capacità e l’efficienza della lancia?

Queste domande si concentrano sulle lance a getto variabile. Se si utilizzano lance a getto pieno, la capacità di raffreddare il gas caldo è limitato dalla forma del getto. Poiché la capacità di raffreddare il gas è limitata, quale tecnica utilizzare per avere un impatto sulla “minaccia” rappresentata dallo strato di gas caldi? La conoscenza delle lance è necessaria ma non sufficiente.

I vigili del fuoco devono essere in grado di integrare le conoscenze con l’abilita fisica, ricreando le condizioni di intervento durante le esercitazioni, puntando su un lavoro di squadra.

In accordo con il generale Rupertus dei Marines, ho adattato il motto del soldato: “Questa è la mia lancia, ce ne sono molte come questa, ma questa è la mia. La mia lancia è il mio migliore amico. E’ la mia vita. Se controllo lei, controllo la mia vita. Senza di essa è inutile, senza la mia lancia, io sono inutile. Uso la mia lancia per impiegare efficacemente l’acqua dove è necessario. Conosco i suoi limiti, i suoi punti di forza, le sue parti e i suoi bisogni. Ne ho cura, la tengo pulita e pronta per l’uso. Questo, lo giuro“.

Sviluppare la conoscenza delle lance.

Durante la lotta contro l’incendio, soprattutto per incendi di edifici o strutture, i vigili del fuoco devono affrontare i rapidi cambiamenti delle condizioni d’incendio, in momenti a volte molto critici. Le conoscenze di base circa l’uso dei DPI e degli strumenti dovrebbero permettere al pompiere di gestire agilmente le varie situazioni, offrendogli l’opportunità di concentrarsi sulle decisioni importanti.

L’abitudine che nasce da un serio e costante addestramento prepara il corpo, rafforza il cuore rispetto a situazioni di pericolo e fortifica il pensiero rispetto alle sensazioni. L’abitudine genera una qualità inestimabile, la calma, che passando dal fucile degli ursari arriva fino al generale stesso, alleggerendo il compito dei comandanti. (Von Clausewitz)

Il colonnello B.P. McCoy, USMC (2007), ha richiamato la saggezza di Clausewitz nell’intendere il combattimento come abitudine. Chiunque di essi, al centro della violenza di un combattimento, può attivare un grilletto e sparare nella direzione del nemico. Questo dobbiamo fare: “spruzzare”(p. 25). Quanti pompieri metterebbero in atto la stessa risposta in un ambiente incendiato? “Niente alimenta la fiducia come sapere che si può colpire colui che ci sta sparando“(McCoy, 2007, p. 25). I vigili del fuoco hanno bisogno della stessa abilità nell’uso delle lance, come quella richiesta ai marines del colonnello McCoy nell’uso dei loro fucili.

Durante le operazioni offensive contro gli incendi, i vigili del fuoco usano l’acqua per una o due ragioni:

  1. Raffreddare i gas caldi;
  2. Raffreddare le superfici incendiate. (Grimwood, Hartin, McDonough, & Raffel, 2005)

Ciascuno di questi compiti richiede un metodo diverso di impiego dell’acqua per ottenere il risultato desiderato.

Raffreddamento del gas: in generale l’applicazione dell’acqua per raffreddare i gas caldi deve essere basata sui seguenti requisiti:

  • La maggior parte dell’acqua applicata deve vaporizzare nello strato di gas caldo (non sulle superfici);
  • Il modello di lancia dovrebbe massimizzare il volume dei gas caldi raffreddati.

Il problema per l’operatore alla lancia è che non esiste un unico approccio per soddisfare questi requisiti. In generale, le gocce più piccole funzionano meglio delle grandi, ma il modello di lancia(largo, medio o nebbia) scelto dipende dalla dimensione dello spazio e della temperatura delle fiamme e/o dei gas caldi.

Raffreddamento superficiale: le accortezze per raffreddare le superfici calde sono diverse da quelle richieste per il raffreddamento dei gas, ma altrettanto semplici.

La maggior parte dell’acqua applicata deve vaporizzarsi a contatto con le superfici calde. Come per il raffreddamento dei gas non c’è un unico approccio per soddisfare questi requisiti. In generale, un efficace raffreddamento superficiale richiede un sottile strato di acqua sulla superficie calda. Se la superficie è estremamente calda, è necessario continuare l’applicazione dell’acqua finché la temperatura non viene ridotta abbastanza per rallentare e arrestare la pirolisi.

Importante! L’acqua presente sul pavimento ad estinzione completata indica che questa non ha svolto un lavoro significativo. L’acqua richiede molta più energia per cambiare la fase in vapore che semplicemente aumentare la sua temperatura. L’applicazione dell’acqua deve essere efficace (nel raggiungimento del controllo dell’incendio), ma deve essere anche efficiente (riducendo al minimo l’acqua utilizzata e limitando i danni).

Il controllo efficace ed efficiente del fuoco richiede che i pompieri siano abili ad applicare l’acqua nella forma giusta e dove è necessaria (nei gas caldi o su superfici calde). Lo sviluppo di abilità nell’uso delle lance richiede un elevato livello di pratica. Questa non è semplicemente la ripetizione delle capacità già acquisite, ma continuare ad ampliare le nostre capacità.

References

US Army (1992). Field manual 7-8 infantry Rifle platoon and squad. Washington, DC: Headquarters, Dept. of the Army.

Clausewitz, C. (1984) On war. (M. Howard & P. Paret, Trans.). Princeton, NJ: Princeton University Press

McCoy, B. (2007). The passion of command. Quantico, VA: The Marine Corps Association.

Grimwood, P., Hartin, E., McDonough, J, & Raffel, S. (2005) 3D firefighting: Training, techniques, and tactics. Stillwater, OK: Fire Protection Publications.

Original article here.