Dal mondoFire Investigation

L’incendio dell’Hotel Windsor di Madrid.

Il 12 febbraio 2005 un terribile incendio colpisce uno degli edifici simbolo di Madrid: la Torre Windsor. Fu un vero e proprio inferno di fuoco che imperversò per diversi giorni, ponendo a tutta la Spagna il problema della sicurezza antincendio degli edifici alti.

Caratteristiche dell’edificio

  • Centro commerciale nella parte bassa dell’edificio;
  • 27 piani sovrastanti (105 mt di altezza);
  • Pianta rettangolare di 25,90 X 40,04 metri;
  • Superficie costruita: 35500 mq.

Le aziende presenti all’interno dell’edificio al momento dell’incendio:

Struttura base: 8 file di pilastri sostenevano la travata principale. Ogni pilastro di dimensioni 1,80×0,55 metri.

Ogni coppia di pilastri era collegata da travi in acciaio HEB360x300mm, sovrastate da una trave in calcestruzzo armato 100×28 cm.

Tra una travata e l’altra si inserivano i vani ascensori, i vani scala e i vani di servizio.

 

Dettaglio struttura

Per i piani dal 4 al 16, la struttura perimetrale era costituita da 64 supporti metallici, formati da due travi UPN saldate insieme. La sezione era variabile in funzione dell’altezza: tra i 180×180 mm ai 100×100 mm. In tal modo veniva a crearsi un reticolo in due direzioni.

I piani 3 e 4 erano caratterizzati da 8 travi di calcestruzzo armato di dimensioni 25,90×3,25 metri.

I piani dal 17 al 27 erano formati da un reticolo in entrambe le direzioni costituito da travi UPN saldate insieme, di sezione variabile tra 180×180 mm e 100×100 mm.

La nuova scala di emergenza situata su un lato dell’edificio fu realizzata come elemento molto rigido per tutta la sua altezza. Ancorata com’era alla struttura in acciaio e rimanendo indenne durante l’incendio, fornì un’elevata stabilità a tutto l’edificio.

Installazioni di emergenza antincendio: rivelazione automatica mediante rivelatori di calore e di fumo, sistema di allarme luminoso e sonoro per tutto l’edificio,impianto di idranti in pressione (2 per piano).

Evento

Alle 23:08 scatta l’allarme antincendio: ai 4 vigilantes viene segnalato un incendio al piano 21. I vigilantes salgono nel tentativo di estinguere le fiamme. La chiamata ai vigili del fuoco è registrata alle 23:19. All’arrivo dei vigili del fuoco, alle ore 23:31, le fiamme sfondano la finestratura e coinvolgono il piano 22.

Il rapido sviluppo dell’incendio comporta il distacco dei moduli in alluminio della facciata, impedendo l’avvicinamento all’edificio e causando la propagazione dell’incendio fino al piano 24.

Intorno all’1:15 si verifica il primo collasso dei pilastri perimetrali del piano 21.

Intorno alle 3:30 avviene il secondo collasso parziale, che però coinvolge molti più piani. Il terzo collasso parziale si verifica alle 4:05. L’edificio è avvolto dalle fiamme per i 2/3 dell’altezza.

Operazioni di spegnimento

La chiamata arriva ai vigili del fuoco alle 23:19.

Per i primi minuti non è possibile stabilire una connessione con i vigilantes per comprendere adeguatamente le dimensioni dell’incendio. Vengono inviate 3 squadre ad intervalli di 5 minuti. L’edificio aveva 30 anni per cui i vigilantes non erano a conoscenza della posizione della colonna degli idranti, per cui vengono persi minuti preziosi per individuarla. 2 pompieri rimangono con i vigilantes mentre il resto delle squadre sale al piano 21 mediante le scale. Nei primi 25 minuti tentano di localizzare l’incendio.

Mentre stanno per raggiungere l’incendio, cominciano ad avvenire i primi collassi, e diversi elementi strutturali franano sui pompieri, ferendo 2 al piano 22 e 23 e danneggiando i dispositivi di respirazione ad un terzo operatore.

A causa del fumo la visibilità è molto ridotta e i pompieri non riescono a riguadagnare l’uscita. L’incendio intanto si è propagato ormai a 4 piani. All’1:10 viene dato l’ordine di evacuare l’edificio. All’1:15 si verifica il primo collasso. Si opta per l’attacco esterno sfruttando le colonne idrauliche degli edifici adiacenti.

I supporti presenti nel perimetro non erano dotati di protezione passiva al fuoco, infatti sono stati i primi a collassare. Solo gli elementi strutturali interni erano protetti, con resistenza R180.

Il risultato è dato dal collasso degli elementi perimetrali tra il piano 18 e il piano 27. La parte inferiore, più larga e resistente, anche grazie alle travi in calcestruzzo, ha sopportato il peso del materiale collassato della parte superiore.

Danni strutturali

I danni si verificarono soprattutto nei confronti degli elementi metallici. Gli elementi strutturali perimetrali si deformarono significativamente, non essendo protetti passivamente, fino al collasso. Allo stesso modo i solai e le vetrate della struttura superiori non resistettero alle alte temperature cedendo per deformazione o punzonamento.

Molto meglio risposero alla temperatura gli elementi in calcestruzzo, merito del rivestimento passivante

Situazione della facciata

In arancione sono rappresentati i pannelli antincendio in lana di vetro che avrebbero dovuto impedire al fuoco  e ai fumi di propagarsi tra un piano e l’altro attraverso la doppia vetrata. Furono fissati al solaio mediante placche metalliche rivestite in fibrosilicato. Alla fine dei lavori furono collocate 1600 placche in tutto l’edificio. In realtà, in seguito alla perdita dei pannelli esterni di alluminio, dovuta alle elevate temperature, anche le placche vennero meno, permettendo al fuoco di avanzare in alto e in basso.

Ultime considerazioni

Tra le altre criticità inerenti la progettazione antincendio, vi furono anche la disposizione degli impianti. La scelta di un sistema di condizionamento fan-coil non fu delle più felici, poiché il calore avanzo anche attraverso le tubazioni. Da ultimo, nella parte terminale dell’edificio, quella soggetta alle temperature più elevate si verificarono seri problemi legati al punzonamento dei solai, con conseguente collasso di parte della struttura. Ad evitare il collasso totale fu soltanto la presenza della rigida scala antincendio realizzata di recente.