Tecniche e metodi

Musica d’intervento: il coordinamento e la gestione nella lotta agli incendi

di Francesco Ioppi

Il coordinatore d’intervento è come il direttore d’orchestra: se un musicista sbaglia, l’esibizione giungerà comunque al termine con gli applausi del pubblico; se sbaglia il direttore, si potrà calare il sipario ancora prima di entrare in scena.

Il direttore avrà l’arduo compito di scrivere la partitura basandosi sulla strategia d’intervento scelta e commisurata al caso. Dovrà aver cura di suddividerla in battute e scegliere tra le numerose tattiche conosciute quelle che meglio si adattano a soddisfare gli obbiettivi strategici prefissati.

Come nell’orchestra ci sono fiati, archi e percussioni, nell’intervento ci saranno squadre d’attacco, di ricerca e soccorso, nonché di backup.

Ognuna avrà il suo capo squadra che seguirà fedelmente il direttore e il proprio spartito, suonando la propria musica, senza uscire dalle righe, senza stonare e senza saltare pause.

Competenze, esperienza ed umiltà saranno le note dei capi squadra. Basandosi sulle tecniche conosciute e meglio gestite, dovranno scegliere quelle che più si addicono alla situazione e alla più ampia e d’insieme musica d’orchestra.

Le squadre, con l’avanzare dell’esibizione, si troveranno a suonare fianco a fianco, contemporaneamente, talvolta addirittura sovrapposte, ricercando equilibrio tra toni forti e toni fievoli in un’armonia unica e sinuosa. Ed è qui che entrerà in gioco l’orecchio e il tatto dei singoli musicisti, dove ogni gesto risulterà fondamentale e sarà la chiave per poter assaporare una
melodica sinfonia.

Nell’evoluzione dell’intervento, come durante l’esibizione d’orchestra, il direttore non potrà cambiare partitura o saltare battute senza rischiare di arrecare dissonanze e ripercussioni sull’intera musica; per questo la strategia e le tattiche scelte dovranno essere sostenute con perseveranza, aggiustando il tiro se necessario ma tenendo sempre tutti a tempo ed evitando di contrastare quanto suonato fino a quel momento.

Come qualsiasi esibizione che giunge al termine con successo, anche l’intervento dovrà essere caratterizzato da un finale unico, capace di lasciare il tempo e lo spazio per metabolizzare quanto assaporato.

E sarà proprio lì, sul finale, dove tutti rischiano di abbassare la guardia per la stanchezza e il duro lavoro svolto, che il direttore d’orchestra dovrà prestare attenzione a non perdere i suoi musicisti, conducendoli verso il termine dello spettacolo.

Solo allora si potrà assaporare soddisfazione, tristezza e dolore gustando la consapevolezza che tutti avranno dato il proprio meglio e facendo tesoro di quel concerto, fondamento ed esperienza che aiuterà ad affrontare meglio i prossimi a venire.

ph. in evidenza Vigili del Fuoco Volontari di Gardolo